Scopo ed obiettivi
Da anni, l’Associazione Culturale “Giuseppe Dossetti: i Valori – Sviluppo e Tutela dei Diritti” Onlus porta avanti il ciclo “Fibrillazione Atriale e Ictus Cardioembolico: Prevenire e/è Risparmiare” proponendosi di fare il punto sullo stato dell’arte nel settore della prevenzione dell’Ictus Cardioembolico, attraverso il monitoraggio ed il trattamento della Fibrillazione Atriale, allo scopo di prospettare una revisione della governance sanitaria di questa delicata materia.
La Fibrillazione Atriale si configura, oggi, come l’aritmia più diffusa nella popolazione e costituisce la prima causa di ictus: questa patologia, spesso asintomatica, colpisce circa l’1-2% della popolazione generale mondiale e più di 6 milioni di persone in Europa ne soffrono.
Non si tratta dunque solo di riconoscere e trattare tempestivamente questa pericolosa patologia ma, anche, di valutarne l’impatto economico. Si stima che ogni paziente costi annualmente, solo al sistema sanitario, 3.500 euro, con una spesa totale di 13,5 miliardi di euro nell’Unione Europea. I costi correlati all’ictus ammontano invece a 38 miliardi di euro all’anno in Europa, più del 20% del totale della spesa sanitaria per patologie cardiovascolari.
La strada per abbattere considerevolmente i costi sociali potrebbe essere quella di ricorrere alla telemedicina ed alle procedure di occlusione dell’auricola e ablazione transcatetere. La prima, prevedendo il monitoraggio remoto dei dispositivi, sostituirebbe la visita periodica ambulatoriale, facendo conseguire sia benefici clinici, grazie ad un’assistenza continua del paziente, sia evidenti vantaggi economico-organizzativi; le seconde, costituiscono degli importanti presidi terapeutici incorporati nelle linee guida delle società scientifiche e dei LEA del Ministero della Salute. Promosse in tutti gli altri Paesi europei, in Italia, le attuali tariffe DRG per queste procedure rischiano di disincentivarne l’esecuzione, rendendole antieconomiche per gli operatori del settore.
Un’opportuna revisione del sistema DRG, fatta in base alla precisa codifica della patologia ed alla complessità degli interventi, consentirebbe una razionalizzazione delle risorse ed un risparmio che, spesso, purtroppo, negli anni è stato ricercato con ulteriori misure di taglio. Tutto ciò, inserito in un quadro in cui il percorso terapeutico non si limiti alla sola prescrizione farmacologica, ma preveda l’integrazione con i medical devices.
Per concludere, sempre in un’ottica di risparmio, sarebbe opportuno investire risorse in campagne di screening della Fibrillazione Atriale, attuare programmi di terapia preventiva o ricorrere a terapie innovative per il trattamento della FA. Fino a poco tempo fa il trattamento della FA veniva condotto prevalentemente attraverso l’uso di Farmaci anticoagulanti (TAO) anche di ultima generazione (NAO), ma recenti studi hanno dimostrato che, per mezzo dell’impianto di una protesi, è possibile prevenire il rischio di ictus.
L’Associazione Culturale “Giuseppe Dossetti: i Valori- Sviluppo e Tutela dei Diritti” Onlus, in collaborazione con AIAC – Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione, organizza questo evento per poter presentare un emendamento al DDL S. 1850 – XVII Leg., con l’obiettivo di elaborare delle proposte concrete di riformulazione dei DRG, fermi al 1996, in un più ampio progetto di ripensamento della governance sanitaria. Il tutto confluirà con la presentazione di una bozza di Decreto Legge al Premier Matteo Renzi, in concomitanza con la presentazione delle risultanze del Tavolo di Lavoro Indipendente “Unconstitutional Payback: un’accisa sulla Salute?”. |