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TRA TERRA e CIELO

L’Accademia Svedese il 24 maggio scorso ha presentato un libro eccezionale per la particolarità del suo contenuto, rigorosamente verificato, FRA TERRA E CIELO. Si tratta di un testo dell’archeologa svedese BARBRO SANTILLO FRIZELL, già nota per altre ricerche sulle tradizioni della nostra Nazione, che consiste in un confronto fra le architetture micenee ed i trulli della valle d’Itria ed oltre.

Una focalizzazione , questa, sulla cultura mediterranea che finora era sembrata impensabile  e che apre nuovi orizzonti sul carattere delle popolazioni mediterranee arcaiche e, per altri argomenti, sul significato anche simbolico e comunque rituale di molte costruzioni. Non manca un’indagine sui culti dei fenomeni astronomici che determinavano la cura e la coltivazione della terra, particolarità già studiata per la cultura di Golasecca, anche questa remota, che abbraccia il meridione europeo compresa Malta, ed il locale e collegato culto della Dea Madre. Un’ulteriore conferma della grandezza della prima, europea, e forse internazionale, civiltà prediluviana?
E’ avvincente porsi questo interrogativo, già dato per certo dall’archeologa lituana MARJIA GIMBUTAS, che ne apre altri sul perchè della radicale modifica operata da quella successiva, la nostra civiltà detta indoeuropea. Tali domande appaiono una via per risolvere non soltanto le oscurità che fioriscono ad ogni nuova scoperta in rapporto alla vita dei nostri padri, ma forniscono, ci si augura, suggerimenti per una nuova vita sociale che potrebbero definirsi per guarire tanti mali nelle relazioni umane attuali. Conoscere il passato ha anche questa facoltà migliorativa, se non guaritrice, e la giovane scienza dell’archeologia potrebbe avere molta più importanza di quella indubbia della scoperta del mero fatto artistico ed estetico o di una visione, non giusta, del nostro trascorso visto con occhi moderni. L’estetica ed il suo significato sono solo concetti della nostra umanità profonda.
Il volume, dell’Editrice PAGLIAI di Firenze, attentissima nella scelta dei testi che determinano un successo ed un godimento per il lettore esperto, è presentato da ANDREAS STEINER, direttore della rivista Archeo, da VALENTINO NIZZO del MIBACT e dall’archeologa pugliese TERESA ACQUAVIVA, concordi nel nominare il modo di costruire antico come spettacolo, momento sociale, o costruzione partecipata, quindi coralità umana in accordo per creare e non per distruggere. L’autrice chiude la presentazione, invitando il mondo accademico ad una revisione sulla questione pelasgica, ancora non precisa.
Vale la pena, ancora, di evidenziare la particolarità, preziosa e su vasti campi, dalla storia alla favola, delle edizioni di PAGLIAI/POLISTAMPA, che ogni volta che offrono un libro regalano emozioni, interessi, desideri di approfondimento o puro piacere.

Marilù Giannone

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