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Verdi abbraccia Roma

Dalla Terrazza del Vittoriano, la grande Musica Verdiana

Puntuale, all’inizio della stagione estiva, il Campidoglio organizza un concerto demandando agli esperti il luogo e la coordinazione. Quest’anno sembra, per buon augurio, tutto cambiato: non è più la michelangiolesca piazza ad accogliere gli amatori della musica, ma è proprio il Vittoriano, candida grandissima terrazza racchiusa da colonne come gioielli, e da memorie di città norditaliane tornate alla Patria: Pola, Trieste, ecc. , il Bollettino. Non sembra vero: un omaggio alla Nazione che è partita, per farsi grande, proprio da qui.

WebE non poteva essere altri che VERDI l’ospite d’onore, infatti la Soprintendenza al Polo Museale del Lazio, nella persona di EDITH GABRIELLI, coadiuvata dalla curatrice MARINA COGOTTI, ha scelto luogo e scaletta musicale, affidandosi alla magistrale esecuzione del CORO del TEATRO REGIO di PARMA, in perfetta altezza della sua fama.
Due cuccioli di gabbiano sopra un’arma di città sono improvvisamente taciuti quando il Maestro MARTINO FAGGIANI, salutato il coro,  si è voltato per spiegare brevemente l’eccezionalità delle parti che sarebbero state eseguite e ha fatto conoscere le particolari  caratteristiche rivoluzionarie dell’arte del Maestro di Busseto, dalle modifiche di dominanti e cadenze, inversioni di gesti, alla “regola del  tre” (due gesti più uno che li conclude) ed all’impronta falsamente popolaresca di alcuni suoi tratti accolta, invece, per ammorbidire o  evidenziare la stesura per lo più drammatica delle parti.
Il coro ha preso immediatamente lo spirito degli astanti, senza una sbavatura, senza tralasciare il più piccolo emozionante messaggio  musicale. La ricchezza dei toni, l’ evoluzione dei fraseggi hanno avuto la pregnanza ora di una fanfara ora di un lirismo di usignolo. Non  si è avuta la resa di parti famose solamente, ma anche di particolari di opere meno seguite, esempio la “Giovanna d’Arco”. Ad ogni  interruzione il Maestro ha spiegato come il brano è stato concepito, ampliando così la godibilità di esso.
Non poteva mancare, come bis e come omaggio a Roma, che presenziava numerosissima, la celeberrima “va pensiero”, che è veramente,  e si ripete il concetto espresso dal Maestro FAGGIANI, poesia pura.
Ed in poesia è cominciata l’estate, e questa stagione civile che sembra promettere un ritorno alla mai perduta e sfolgorante grandezza d’Italia.

Marilù Giannone

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