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“Convivere in Pace”: Governo Bolivariano e Opposizione Venezuelana

“Convivere in Pace”
Dichiarazione congiunta del Governo Bolivariano e dell’Opposizione Venezuelana

I rappresentanti del governo e dell’opposizione impegnati nel dialogo nazionale desiderano formulare una dichiarazione congiunta davanti al popolo del Venezuela.

Riaffermiamo i valori e i principi che ci impegnano al rispetto della Costituzione e delle leggi della Repubblica. Sono principi che condividiamo e che ci impegniamo a difendere, aldilà dei diversi modelli politici che rappresentiamo, della diversa visione che abbiamo della storia del Venezuela e delle nostre alternative per il futuro.

Oggi vogliamo parlare al popolo del Venezuela non come governo e opposizione, né come difensori dell’una o dell’altra ideologia o come maggioranza o minoranza politica. Oggi vogliamo parlare come cittadini del Venezuela, compatrioti, per riconoscerci a vicenda e promuovere il consenso, il bene comune che si trova al disopra delle nostre legittime differenze.

Oggi vogliamo parlare al nostro paese pensando innanzitutto alle generazioni più giovani, a coloro i quali, in un modo o nell’altro, hanno sofferto o soffrono a causa dei nostri momenti più difficili. Oggi vogliamo parlare di tolleranza, diritti umani, pace, prosperità economica, sovranità e felicità sociale.

Perché convivere è rispettare, riconoscere, forgiare vincoli che trascendono un momento storico e qualsiasi circostanza, per difficile che essa sia.

Convinti e impegnati nella pace del popolo e per il popolo, per il benessere sociale, materiale e morale, per la democrazia, esprimiamo il nostro fermo impegno per una convivenza pacifica, rispettosa e costruttiva.

Perché nella violenza e nella forza non c’è politica né convivenza. Perché non c’è politica né convivenza nell’odio, nella minaccia e nell’insulto. Ci impegniamo a promuovere un’azione politica rispettosa, che allontani, condanni ed eradichi dalla nostra società l’odio, la giustificazione della violenza, l’intolleranza e l’uso di questa come arma politica, così come l’ingiuria e l’insulto.

Vogliamo condurre una grande mobilitazione nazionale in favore della concordia, del riconoscimento reciproco e della pace.

Lanciamo un appello affinché la presente dichiarazione sia sostenuta dalle forze politiche, le istituzioni pubbliche, le organizzazioni sociali, i mezzi di comunicazione, le università, le comunità religiose, i centri educativi e tutta la società.

Inoltre, ci impegniamo in modo solenne affinché le nostre differenze politiche trovino una risposta che sia esclusivamente parte del quadro costituzionale: un cammino democratico, pacifico ed elettorale.

Al tempo stesso, ci impegniamo a rafforzare congiuntamente la nostra sovranità ed a respingere qualsiasi ingerenza esterna, di qualunque segno politico essa sia.

Ci impegniamo a promuovere uno sforzo congiunto, intenso ed urgente per superare le serie difficoltà che sta attraversando la nostra economia, vittima di molteplici forme di aggressione, che colpiscono specialmente i settori più umili della nostra popolazione, verso cui ci sentiamo maggiormente in obbligo.

Ci impegniamo ad un nuovo sforzo congiunto nella lotta contro l’insicurezza dei cittadini e la violenza criminale, contro le bande paramilitari e i gruppi violenti, così come all’urgenza del disarmo della popolazione.

In questo momento storico della nostra patria, saremo all’altezza di ciò che merita il nostro popolo. La storia merita soltanto il rispetto per le generazioni future, se è una storia di mutuo riconoscimento e di fraternità, pace, tolleranza e democrazia. Questo è il nostro impegno. Questo è il nostro dovere e la nostra determinazione. Il popolo del Venezuela lo merita.

 *** *** *** 

NOTE a MARGINE – La nostra Redazione ha ricevuto questo “Comunicado Oficial” dall’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela e ha provveduto a pubblicarlo, non solo per espletare un adempimento di semplice “comunicazione” come agenzia giornalistica, ma anche per una ampia e forte condivisione, sia del contenuto, sia del “messaggio”, che si evince dallo stesso Comunicato.  Noi infatti da sempre siamo assertori della così detta “TERZA VIA” che, accantonando e superando le diatribe tra comunismo, capitalismo e liberismo, intende perseguire politiche giuste e sociali, per il benessere e per la dignità del proprio Popolo che, a sua volta, dovrebbe formare un corpo unico con la Nazione e con lo Stato.

E dato l’argomento, per molteplici affinità elettive, desideriamo ricollegarci alla filosofia dell’ “UMANESIMO del LAVORO”, elaborata da Giovanni Gentile, recentemente rievocata e ricordata anche dal Pontefice Bergoglio.  A questo punto, tornando ancora più indietro nel tempo, desideriamo rammentare anche la più bella ed innovativa Costituzione promulgata nel XX Secolo: la “CARTA del CARNARO”, adottata nel Libero Stato della Città di Fiume, sotto la Reggenza di Gabriele D’Annunzio.  …E, a pensarci bene, si potrebbero anche riscontrare molti punti di contatto tra Gabriele D’Annunzio e Simon Bolivar. (G.M.)

29-11-2016 a Roma: Dibattito sul Referendum Costituzionale

martedì 29 novembre 2016 – h. 17:00

Sala S. Maria in Aquiro del Senato della Repubblica PIAZZA CAPRANICA, 72 – 00186 – ROMA

Conoscere per scegliere

Referendum Costituzionale

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Introduce e coordina:

Sen. Riccardo Pedrizzi

Presidente Regionale UCID Gruppo Lazio

Saluti:

Dott. Giancarlo Abete

Presidente Nazionale UCID

Sig.ra Giuliana Cucchi Petrianni

Presidente Regionale CIF Lazio

 

Relazioni:

Prof. Giovanni Maria Flick

Già membro della Corte Costituzionale e Ministro della Giustizia
Le ragioni del NO

Prof. Tommaso Edoardo Frosini

Ordinario di diritto pubblico comparato nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli Le ragioni del SI

Segue Dibattito 

 

R.S.V.P. entro il 23.11  a:   info@riccardopedrizzi.it  #   presidenza.nazionale@ucid.it   #  cifpresidenza.lazio@gmail.com

Post 8 Novembre

After United States Presidential Election, 2016

Dopo i risultati elettorali che mercoledì 8 Novembre hanno ratificato la vittoria di Donald Trump, contro tutte le previsioni degli analisti, degli opinionisti, dei sondaggisti, nonché dei poteri più o meno forti dell’establishment finanziario e politico  …. forse è ora di leggere qualche riflessione leggermente più seria e pacata.

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Più vicini a Putin su Siria e Ucraina

Ed ora? Quali effetti avrà la vittoria di Donald Trump sull’Europa e sull’Italia? Se le promesse elettorali del magnate americano verranno mantenute, la prima conseguenza sarà l’allentamento delle tensioni con la Russia. Questo potrebbe portare a benefiche conseguenze sia in Siria che nell’Ucraina orientale.

In Siria la guerra civile è stata finora alimentata da due schieramenti, guidati da Russia e Stati Uniti. Da un lato gli americani, che armano i ribelli sperando di disarcionare Bassar al Assad con un nuovo leader a loro vicino. Dall’altro i russi, che bombardano i ribelli sostenuti dagli americani per mantenere il dittatore siriano al potere. La questione della Siria è cruciale per i Russi, che hanno lì l’unica base nel mediterraneo per il rifornimento delle navi russe. Ma è strategica anche per gli americani tanto che Obama, pur di eliminare Assad, stava per scatenare una guerra contro il dittatore siriano per poi infine placarsi, grazie alla mediazione di Putin ed alla disponibilità del governo siriano a consegnare le armi chimiche detenute. E’ evidente che, in questo quadro, la guerra in Siria non terminerà senza un accordo tra le due superpotenze. La vittoria di Trump, che in campagna elettorale ha annunciato la volontà di uscire dalla persistente rivalità con la Russia che ha contraddistinto l’amministrazione Obama, potrebbe rendere più abbordabile questo accordo sulla Siria tra Usa e Russia. Questo avrebbe conseguenze benefiche in Europa ed in Italia. La fine della guerra civile in Siria arresterebbe infatti non solo il fenomeno dei foreign fighters europei che vanno a combattere nelle terre siriane a sostegno dell’ISIS, ma anche l’afflusso dei profughi siriani verso l’ Europa e verso l’Italia, che è uno dei Paesi del Mediterraneo più esposti alle ondate migratorie.

La seconda conseguenza benefica dell’allentamento delle tensioni tra Usa e Russia potrebbe riguardare l’Ucraina. Questo Paese, dopo la caduta dell’impero sovietico, aveva assunto le caratteristiche di uno Stato neutrale. Gli Stati Uniti hanno però cercato di assorbirla nella Nato. A questo tentativo, Putin ha risposto con fermezza. Perché l’Ucraina confina con la Russia e Putin non può permettersi di perdere uno strategico cuscinetto protettivo indispensabile per una grande potenza. Per questo, nel marzo 2014, la Russia ha invaso l’Ucraina orientale e la Crimea, che ospita una base navale russa strategica come quella sulla costa siriana. L’invasione dell’ Ucraina ha determinato le sanzioni contro la Russia. Ma queste sanzioni hanno finito per penalizzare duramente l’Italia, che ha forti legami economici con la Russia per l’energia, per l’export, per il turismo. La fine del braccio di ferro tra Stati Uniti e Russia potrebbe portare ad una soluzione pacifica per l’Ucraina con conseguenze positive per l’Italia, che ha bisogno come il pane di un rapporto privilegiato con la Russia, non a caso coltivato in passato fortemente sia da Berlusconi che da Prodi.

La vittoria di Trump potrebbe invece portare conseguenze negative nei rapporti con l’Iran, che Obama aveva lucidamente sdoganato. L’Iran, al momento, è la principale roccaforte islamica sciita contro l’Isis fondamentalista e sunnita. L’Iran è quindi, nel mondo islamico, il principale nemico dell’Isis. L’annunciata volontà di Trump di assumere un atteggiamento più aggressivo verso l’Iran, rischia di fare il gioco dell’Isis, relegando Teheran a vaso di coccio tra l’onda d’urto USA e quella del terrorismo sunnita. E’ su questo terreno che sarà più delicata la mediazione con Putin. Se invece anche qui prevalesse l’accordo USA Russia, questo porterebbe grandi benefici alle imprese italiane che, dopo lo sdoganamento di Teheran da parte di Obama, si sono lanciate sull’Iran come fosse il nuovo Eldorado.

Domenico Crocco

Bugie & Disinformazione sui media

Comunicato n. 80/16 dell’11 novembre 2016 – Giorno di San Martino – del  Centro Studi Federici  –  per una nuova insorgenza

Aleppo: le menzogne dei media 

 I giornali sono fogli di carta imbrattati al servizio dei sepolcri imbiancati occidentali. Un esempio eclatante proviene dal modo di manipolare le notizie relative alla Siria in generale e ad Aleppo in particolare.

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Provenza: primo corso di lingua e cultura napoletana

Martedì 8 novembre 2016 si è svolto in Provenza il primo appuntamento del Corso di lingua e cultura napoletana organizzato dall’associazione culturale Bella Napoli e patrocinato dal Comune di Port-Saint-Louis-du-Rhône, con l’approvazione del consiglio direttivo dell’associazione provenzale A.E.L.R. (Alliance Européenne des Langues Régionales).

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Una mostra per ragionare

Ungheria, 23 ottobre – 11 novembre 1956

Si chiude oggi l’11 novembre, la mostra fotografica sulla Rivoluzione d’Ungheria, esposta all’Accademia ungherese di via Giulia, 1. E’ dedicata a Di Biasi, un nostro grande fotoreporter, giornalista e collaboratore di una grande rivista, Epoca, che negli anni cinquanta polarizzava i desideri d’informazione dell’Italia intera.

Molti italiani che vissero quel momento oggi sono anziani, ed ai ragazzi sono state date ad arte notizie vaghe e confuse, se non dichiaratamente di parte: la paura di un nuovo conflitto era tanta e si badava a non offendere il blocco sovietico. Inoltre l’impatto della sua gelida azione di repressione che dimostrò quanto ancora incivile e barbaro fosse l’Oriente spaccò in due l’allora compatto, almeno in facciata, Partito Comunista, legato al cordone economico stalinista e trascinato dalle foie di primato e di dominio.

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La scuola è inutile …. (?)

Non c’è testata, grande o piccola che sia, non c’è tavola rotonda, non c’è riunione, dalla condominiale al tè delle signore, nelle quali non si tempesti contro le scuole, approdando poi a giudizi e suggerimenti talvolta propriamente lunari.

Ma è opinione comune che, cancellando giustamente le “correzioni” burocratico-strutturali dei Ministeri, il carico del pessimo funzionamento delle zone d’istruzione e dei vizi che da esse fioriscono come erbe selvatiche e radicate, si attribuisca agli insegnanti o alla “mancanza di fondi”. Vogliamo, invece, rompere ancora l’imene buonista e decrepito che offende la crescita del cittadino? Bene, dire la verità:  la colpa è di una legge non scritta per le scuole, ma esistente nell’economia di ogni Nazione: la legge della concorrenza.

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24-11-2016 a Roma: Rapporto 2016 sullo stato dei Beni Culturali in Italia

Presentazione Rapporto 2016 sullo stato dei Beni Culturali in Italia

Giovedi 24 Novembre ore 11,30

Sala Stampa della Camera dei Deputati

via della Missione, 4 – Roma

ACCREDITO OBBLIGATORIO 

Si precisa che sarà possibile accreditare solamente 25 persone, superato questo limite dovremo respingere le richieste eccedenti. E’ da ritenersi valido l’accredito al quale si darà risposta positiva da questa mail per l’accesso in sala stampa. 

In allegato programma

Si ricorda che per partecipare alla conferenza stampa è OBBLIGATORIO accreditarsi inviando una mail con nome e

cognome a fareambientenazionale@gmail.com entro e non oltre la mattina del 23 novembre. Si prega di far presente

se si è in possesso di fotocamere o cineprese in quanto anche quest’ultime necessitano di accredito. Per gli uomini è

richiesto di indossare la giacca.

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IV Novembre

OGGI IV NOVEMBRE, come oramai da più anni, siamo ritornati a celebrare – anche se nel contesto di un normale e quasi anonimo giorno lavorativo – la “Festa dell’Unità Nazionale”, delle Forze  Armate ed in onore dei Caduti per la Patria.

Mi ricordo quando, ancora studente (essendomi diplomato nel ’61), la giornata era considerata una vera e propria Festa Nazionale, per celebrare l’ anniversario della “Vittoria” nella Prima Guerra Mondiale, allora denominata – in base ai ricordi delle generazioni più anziane e dei nostri nonni – la “Grande Guerra”. Mi ricordo allora di un lungo ponte scolastico di ben 4 giorni, che iniziava con il 1° Novembre,  Festa di Tutti i Santi !

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Un ragionamento per il 4 dicembre

 La Riforma Costituzionale Renzi – Boschi

All’inizio di dicembre, fra poco più di un mese, saremo chiamati al voto per un nuovo referendum popolare, dopo quello di primavera, quello d’autunno, ovvero con un SI o con un NO dovremo accettare o respingere il testo delle modifiche alla costituzione approvate dal Senato della Repubblica, in seconda votazione, con la maggioranza assoluta dei suoi componenti, nella seduta del 20 gennaio 2016, e dalla Camera dei deputati, in seconda votazione, con la maggioranza assoluta dei suoi componenti, nella seduta del 12 aprile 2016.

I sondaggi indicano che molti sono ancora gli indecisi, il referendum non è soggetto ad un quorum, vince chi prende un voto in più sia il SI o il NO.

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Tra Mr. Donald & Lady Illary

 Tra Donald e Illary – Le difficili scelte della democrazia.

Le elezioni americane sono sempre una buona occasione per riflettere sul significato che la democrazia ha assunto in quella che molti ritengono essere la società più avanzata del mondo che, posto il suo indubbio ruolo egemone, non può che costituire un punto di riferimento e per ciò stesso di analisi. Bene,  a farci riflettere appunto sul cosa sia oggi  la democrazia, sono in particolare due comuni osservazioni, una relativa alla costante bassa affluenza alle urne, per cui in definitiva per le elezioni presidenziali americane la percentuale dei votanti si attesta intorno al 50% degli aventi diritto e, lo scarto di preferenze che, alla fine della contesa elettorale, l’eletto può vantare rispetto all’altro.

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Squarta: comprare i prodotti umbri per aiutare

Direttamente dalla pagina FaceBook, del consigliere umbro Marco Squarta, si segnala l’importante iniziativa con la quale si promuove la vendita dei prodotti tipici della Valnerina per sostenere Norcia e le popolazioni colpite dal terremoto.

“Norcia è famosa per il tartufo nero e i prosciutti: in tutto il mondo ci sono norcinerie. Dopo il terremoto rilanciamo l’economia disastrata della Valnerina con azioni di solidarietà e manteniamo alto il Made in Italy. Come avvenne con il Parmigiano dopo il sisma in Emilia ora acquistiamo tutti il prosciutto di Norcia e i prodotti tipici della Valnerina.
Aiutiamo la nostra terra a risollevarsi! Condividete!”

All’ O.D.C.E.C. di Roma

COMUNICATO STAMPA  della  Consul Press  

La Lista PEC  “Passione, Etica, Competenza”,  partecipando alla prossima Assemblea per il rinnovo dei Consiglieri dell’ O.D.C.E.C., presenta un  ampio Gruppo di Professionisti che hanno contribuito alla formulazione dei programmi della medesima Lista e che ritengono personalmente di potersi identificare nella PASSIONE, nell’ETICA, nonché nella COMPETENZA quali valori che in tale professione debbono essere sempre presenti.  E’, tra l’altro, l’unica compagine che desidera candidare alla Presidenza dell’Ordine di Roma (l’Ordine con il maggior numeri di iscritti in tutta Italia) una figura femminile: Daniela Saitta, non solo in quanto rappresentante dell’altra “Metà del Cielo”, ma anche e particolarmente per i propri requisiti professionali e personali. Inoltre perché questo schieramento prevede in particolare, tra i vari punti del proprio ambizioso programma, una maggiore tutela della professione del commercialista, anche nell’ambito giuslavoristico, oltre che una spiccata attenzione all’inserimento nel mondo della professione dei giovani commercialisti.

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Venti di Guerra e Sovranità Perduta

L’Italia vive un momento drammatico della sua storia: la nostra è una nazione in via di estinzione. Nessun riferimento certo, nessuna prospettiva seria, nessun progetto vero per il rilancio di una nazione inebetita e disorientata e sulla nostra testa si giocano potenti e drammatiche partite criminali.
Da una parte le nostre energie più fresche e le nostre risorse più preparate emigrano in cerca di fortuna e del riconoscimento delle proprie capacità e dei propri meriti, dall’altra una turpe masnada di criminali senza scrupoli si arricchiscono con il traffico di esseri umani con la scusa di un’accoglienza pelosa e di un buonismo d’accatto.

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L’ Equitalia & “I Gattopardi”

ROMA, 23.10. 2016 :  sul  “QUOTIDIANO NAZIONALE”  

    24.10.2016:  sulla “CONSUL PRESS”   

Gattopardotav IRONIA VUOLE che il massimo censore dello sperpero repubblicano in materia di enti pubblici sia il monarchico  Antonio Parisi.

 L’ultima fatica del giornalista e scrittore pugliese – che alla morte dell’ultimo Re d’Italia Umberto II era segretario del Fronte  monarchico giovanile – è un poderoso tomo edito da Imprimatur e intitolato ENTI INUTILI, UNA RAPINA AGLI ITALIANI DI CUI  SI PARLA E SI SA TROPPO POCO.

 Che, per sua ammissione, avrebbe potuto anche sottotitolare «POLTRONE, POLTRONE E  ANCORA POLTRONE», perché «il  problema, gira gira, sta tutto lì»

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11-11-2016 a Milano: il futuro delle città

Il futuro delle città e del paese, idee per ricostruire l’Italia.

Un dibattito del Foglio

Milano 

Venerdì 11 novembre al teatro Franco Parenti dalle ore 18 il direttore Claudio Cerasa intervista il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e quello di Verona Flavio Tosi

Il Foglio organizza venerdì 11 novembre al teatro Franco Parenti di Milano un dibattito per ragionare su come stanno cambiando e come possono cambiare le città dove viviamo, sul rapporto esistente tra crescita del paese e crescita del territorio, sulla rivoluzione della mobilità tra carsharing e innovazione. Dalle ore 18 il direttore Claudio Cerasa ne discuterà con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e quello di Verona Flavio Tosi.

“Epistolario Fiorentino” – Franco Cardini scrive a Matteo Renzi

Piccola Lettera Aperta a Matteo Renzi,  a proposito d’immagini politiche, di Popoli massacrati e alleanze internazionali
 

FIRENZE

 16/10/2016 –  Fonte FRANCO CARDINI

 

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, caro Matteo,

siccome mancano da molti mesi –  e me ne dolgo, ma non voglio rubar tempo prezioso alle tue alte funzioni e ai tuoi molti obblighi – occasioni di scambiar due parole come in passato capitava, vorrei inviarti un piccolo, artigianale e amichevole segnale di esistenza: da cittadino del paese che governi ma anche e soprattutto da amico e da fratello, minore per importanza ma molto maggiore però, ohimè, per situazione anagrafica. Sono pressoché convinto che non leggerai mai questo breve testo: ma ho il dovere d’inviartelo e, del resto, non posso né voglio certo metter limiti alla Divina Provvidenza.

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Le Diaconesse

 Intervista sul Diaconato Femminile

Il dibattito sul “DIACONATO FEMMINILE” si è acceso dopo che PAPA FRANCESCO ha deliberato la creazione di una Commissione specifica di Studio sull’argomento. In verità la discussione sul diaconato femminile era già iniziata a febbraio in concomitanza della festa di San Valentino, nella cerimonia della benedizione dei fidanzati appositamente ristabilita dalla CHIESA ORTODOSSA ORTODOSSA ITALIANA AUTOCEFALA In quella occasione, il Primate, Sua Beatitudine Alessandro I (al secolo Alessandro Meluzzi), diede esplicita notizia della volontà della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefale, da lui presieduta, di rilanciare l’ ordine sacro delle diaconesse. Ne parliamo con l’Arcivescovo Vicario, nonché Eparca del Lazio e della Tuscia FILIPPO ORTENZI, Cancelliere della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala

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