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Fidarsi (non) è meglio !

FIDARSI E’ BENE, MA…

 E’ passata una settimana da quando Renzi ha dato a vedere di aver preso cappello perché è stato reso di pubblico dominio il fatto che gli americani avevano intercettato nel 2011 le conversazioni di Berlusconi. Non per la persona in sé, i cui colloqui telefonici non andavano al di là di qualche barzelletta, o favore alle sue aziende, o appuntamento per una “cena elegante” con seguito di bunga bunga, o qualche intesa con i suoi avvocati per abbreviare i tempi di prescrizione ecc., ma perché si trattava pur sempre del Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia, paese alleato che, per oltre mezzo secolo, ha costituito la base per eccellenza della Nato, la prima linea contro l’URSS e il patto di Varsavia, paese talmente fedele da rimandare subito liberi a casa i militari responsabili della tragedia del Cermis e da indurre i suoi Presidenti a graziare gli spioni condannati per sequestro di persona.

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GeoPolitica oggi

A seguito della conferenza del Prof. STELIO W. VENCESLAI, svoltasi venerdì 19 febbraio a Roma presso il Centro Congressi Frentani, su un’analisi delle grandi trasformazioni che stanno interessando lo scenario internazionale, sia in Russia sia nel Medio Oriente, sia in Europa quanto in Africa, pubblichiamo in allegato l’ampio testo corredato da relative tabelle e cartine geografiche.

Buona lettura   

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All’Umberto I un incontro con i giovani per parlare di cyberbullismo

Contrastare il cyber bullismo e informare i giovani sui rischi della rete, sono gli obiettivi principali dell’incontro in programma per lunedì 29 febbraio, 0rganizzato presso l’aula magna pediatrica del Policlinico Umberto I, dal Corecom in collaborazione con l’Ospedale Umberto I e con l’associazione ABIO Roma onlus -Associazione per il Bambino in Ospedale.

Protagonisti della mattinata saranno i bambini degenti di diversi reparti dell’ospedale e gli alunni che frequentano gli Istituti comprensivi “Tiburtina Antica 25” e “Pietro Maffi”. Come per gli altri eventi rientranti, con quello organizzato presso l’Umberto I, nel progetto Media Education del Corecom Lazio, i ragazzi rivolgeranno le loro domande sulla sicurezza in Rete agli esperti della Polizia postale. È prevista la partecipazione di diverse autorità di particolare rilievo.

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PROGRESSO E FOLLIA

E’ vero che il proverbio sostiene che “Genio è follia” ma ci dev’essere un limite.
Scherzi a parte, ci sono ancora genitori sufficientemente responsabili per notare comportamenti e caratteri dei figli?
Va bene che i genitori sono sempre occupati, che devono assolutamente far quadrare i conti di casa, ma un momentino solo per osservare la prole non possono trovarlo?

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Un’ Associazione di Avvocati Matrimonialisti

L’Avvocato MARCO CALABRESE mi è noto per fama, diffusa anche da un’amica che è stata sua assistita, per consiglio della quale gli ho indirizzato a mia volta una cliente. Non si parla di successo, quando si tratta di questioni dolorose, o imbarazzanti, o complicate, cioè quando si parla di divorzio.
Si parla però di equilibrio, sia nel caso specifico, sia per il lato economico sul quale spesso puntano i divorziandi, come risarcimento di una ferita o come occasione per migliorare situazioni personali, sia per motivi emozionali, per mitigare cioè quel senso di perdita affettiva che è inevitabile quando un rapporto finisce.

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Ue e migranti: i progressi di Italia e Grecia

Dopo aver presentato l’agenda europea sulla migrazione, che ha sancito un approccio globale per migliorare la gestione della migrazione in tutti i suoi aspetti, a distanza di dieci mesi la Commissione europea ha riferito in merito ai progressi compiuti nell’attuazione delle misure per affrontare la crisi dei rifugiati e dei migranti in Italia, in Grecia e lungo la rotta dei Balcani occidentali. Nel periodo di maggiore crisi le Squadre specializzate della Commissione, in modo costante e con disponibilità h24, hanno lavorato sul campo a fianco delle autorità greche e italiane per approntare i punti di crisi e accelerare le procedure per lo screening, l’identificazione e il rilevamento delle impronte digitali dei migranti e così agevolarne la ricollocazione. Sul fronte greco solo uno dei cinque punti di crisi, quello a Lesbo, è attualmente pienamente operativo.

Il governo greco ha chiesto sostegno all’esercito per rientrare nella data di scadenza prevista (metà febbraio) pur cercando di effettuare l’identificazione e la registrazione dei migranti che vengono fatte, dove possibile, in strutture temporanee. Le autorità greche stanno apportando miglioramenti al funzionamento dei punti di crisi e hanno finalizzato le procedure operative standard e le nuove procedure di sbarco, istituendo collegamenti diretti verso i punti di crisi per le persone che sbarcano sulle isole.

Nella relazione a firma della Commisisone europea, viene evidenziato un positivo aumento nella percentuale di rilevamento delle impronte digitali dei migranti , che è passata dall’8% nel settembre 2015 al 78% nel gennaio 2016. Una volta pienamente operativi, i punti di crisi in Grecia, secondo quanto riportato nella relazione,  dovrebbero avere la capacità di rilevare le impronte digitali di circa 11.000 persone al giorno, una cifra ben superiore alla media di arrivi giornalieri di gennaio. Per rafforzare l’azione sul campo, Frontex ha inviato sulle isole esperti di alto livello specializzati in falsi documentali al fine di individuare documenti falsi e ha istituito pattuglie costiere a Lesbo, Chios e Samos, ottenendo risultati positivi.

Poco soddisfacenti sono invece le 218 ricollocazioni su 66400 persone che sono arrivate in Grecia e hanno bisogno di protezione internazionale. Solo 15 Stati membri hanno dato la loro disponibilità alla Grecia per un totale di 1081 posti, mentre 16 Stati membri hanno nominato ufficiali di collegamento per coadiuvare il processo sul campo. L’impegno delle autorità greche sta nel migliorare le capacità di registrazione aprendo un secondo ufficio a Samos, dove ora funzionano infrastrutture di alloggio e trasferimento, con il sostegno dell’OIM e dell’UNHCR.

Dall’inizio del 2015, la Grecia ha effettuato 16.131 rimpatri forzati e 3.460 rimpatri volontari assistiti di migranti per motivi economici che non avevano diritto a ottenere asilo in Europa. Ciò rimane insufficiente alla luce degli oltre 800.000 arrivi del 2015.

Molto meglio la situazione italiana dove, seppur a rilento, sono stati attivati due dei sei punti di crisi individuati dalle autorità italiane (a Lampedusa e a Pozzallo), mentre un terzo (Trapani) sarà pienamente operativo una volta terminati i lavori di ristrutturazione. Urgenti lavori sono in corso di ultimazione anche a Taranto. Procedono invece a rilento i lavori per i punti di crisi ad Augusta e Porto Empedocle/Villa Sikania che non sono ancora stati finalizzati, seppur una decisione per questi ultimi è essenziale alla luce del probabile aumento dei flussi migratori durante il periodo estivo.
I due punti di crisi operativi (Lampedusa e Pozzallo) hanno raggiunto una quota di rilevamento delle impronte digitali del 100% per gli sbarchi più recenti. La percentuale di rilevamento delle impronte digitali dei migranti è aumentata significativamente, passando dal 36% nel settembre 2015 all’87% nel gennaio 2016. Una volta pienamente operativi ed equipaggiati, i punti di crisi in Italia dovrebbero avere la capacità di rilevare le impronte digitali di circa 2 160 persone al giorno, una cifra ben superiore alla media di arrivi giornalieri di gennaio.

Nonostante sia iniziata qualche settimana prima che in Grecia, la ricollocazione dall’Italia procede tuttora a un ritmo di gran lunga inferiore a quello necessario per conseguire l’obiettivo generale di trasferire in due anni 39600 persone bisognose di protezione internazionale. In totale ad oggi sono stati ricollocati 279 richiedenti asilo, mentre sono state trasmesse ad altri Stati membri 200 richieste di ricollocazione in sospeso. Fino ad oggi solo 15 Stati membri hanno reso disponibili posti per la ricollocazione, impegnandosi ad accogliere 966 persone, mentre 20 Stati membri hanno nominato ufficiali di collegamento per coadiuvare il processo sul campo. Questa bassa percentuale è dovuta in gran parte al fatto che fra i migranti giunti in Italia pochi sono ammissibili alla ricollocazione.

Nel 2015 l’Italia ha effettuato più di 14.000 rimpatri forzati di persone che non avevano diritto all’asilo e nell’ambito di Frontex ha partecipato a 11 voli di rimpatrio congiunti di richiedenti asilo respinti provenienti da altri Stati membri. Come evidenzito dalla Commissione presieduta da Juncker, si tratta di un dato insufficiente alla luce degli oltre 160.000 arrivi del 2015.

Seppur il sistema di accoglienza italiano risulta esser largamente sufficiente per le esigenze del sistema d’asilo italiano,vi sono invece evidenti e gravi lacune per quanto riguarda gli alloggi pre allontanamento: sono infatti disponibili solo 420 posti rispetto ai 1252 previsti dalla tabella di marcia sottoposta alla Commissione.

Quest’ultima ha adottato una decisione che modifica il programma dei fondi strutturali 2007-2013 “Sicurezza per lo sviluppo” in Italia, riorientando fondi fino a 124 milioni di euro a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale per cofinanziare le misure intraprese dall’Italia per il salvataggio dei migranti in mare. L’impegno da parte del Presidente Juncker è massimo così come la volontà di vincere una partita che la Ue sta giocando per non vedere cadere il sogno di un’Europa Unita. In questa direzione, il ripristino di una gestione ordinata delle frontiere sulla rotta Mediterraneo orientale/Balcani occidentali rappresenta la priorità assoluta per l’Unione europea.

Il Woir premia il reparto di Neurochirurgia del Gemelli per l’eccellenza del servizio

La Sanità in Italia funziona ed è fatta di anche di eccellenze. Ad attestarlo l’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (www.woirnet.org) che di recente ha premiato il Reparto di Neurochirurgia della Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” per la qualità del servizio erogato ai pazienti. Oltre alla grande professionalità dei chirurghi e le macchine altamente tecnologiche di cui dispone il reparto, i funzionari del Woir hanno evidenziato un altro fattore che ha fatto scaturire in loro la decisione di premiare l’ospedale italiano. Nel reparto, infatti, i funzionari del Woir hanno riscontrato una spiccata qualità degli operatori di infondere fiducia ai pazienti che, spesso, entrano nella speranza e desiderio di ritornare presto a casa. Quello della neurochirurgia non è un caso isolato. I funzionari della World Organization for International Relations, per voce di Emilia Lordi-Jantus, già funzionaria dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao) e del Programma Alimentare Mondiale (Wfp) ed ora Segretario Generale WOIR, hanno voluto evidenziare come anche i medici di altri reparti si dimostrano persone di grande umanità, continuamente in contatto con i pazienti. «La World Organization for International Relations ringrazia dunque tutti i medici del Policlinico Gemelli per la loro competenza, la loro dedizione, la loro umanità ed il loro amore per una professione in cui chi la esercita deve spesso confrontarsi con i momenti di maggiore fragilità dell’essere umano: la scoperta di una malattia e la speranza di una cura». Il ringraziamento speciale è andato però ai medici della Neurochirurgia che secondo la Lordi-Jantus: «è un reparto dove si infondono speranze» e che può esser inserito tra le migliori realtà a livello europeo.

 La WOIR

Fondata nel 1978 per iniziativa di Emilia Lordi-Jantus, la World Organization for International Relations (Woir) si prefigge di contribuire in maniera indipendente allo sviluppo e all’applicazione delle Relazioni Internazionali e di preservare così l’armonia nel mondo. La Woir è un’organizzazione internazionale che si propone dunque di sostenere gli sforzi volti ad eliminare i motivi di conflitto tra le nazioni, promuovere la cooperazione internazionale ed operare al servizio della causa della pace e della difesa dei diritti umani. I settori di intervento prioritari della Woir (global issues) includono: pace e sicurezza, sviluppo, diritti umani, questioni umanitarie, diritto internazionale, cambiamenti climatici, ambiente, alimentazione e agricoltura, acqua e risorse naturali, salute. La Woir è accreditata presso il Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite come organizzazione internazionale non governativa (Oing).

Ddl Cirinnà l’appello del Ministro Lorenzin alle donne in Parlamento

«Il corpo della donna non è un forno, che si accende per far cuocere una torta; la torta di un altro, che quando la torta è cresciuta al punto giusto, spegne il forno, prende la torta e la porta via. In tutto il mondo c’è un’antica battaglia da proseguire contro la mercificazione del corpo delle donne e dei bambini.» Sono le parole con le quali il Ministro alla salute Beatrice Lorenzin, ha iniziato la lettera indirizzata alle donne in Parlamento e postata nei su Facebook. Un appello accorato ed un richiamo alla sensibilità femminile, al senso materno e all’aberrazione di portare in grembo per nove mesi una creatura magari non sua e solo a fini economici.
«L’incubo peggiore per una donna – prosegue il Ministro – è vedersi strappare il figlio appena partorito. La donna ancora schiava, ieri come oggi, costretta a cedere ai padroni i propri neonati per non vederli mai più. Cambia il linguaggio, oggi lo chiamano “utero in affitto”, e la destinazione d’uso del nascituro, ieri forza lavoro, oggi diritto di soddisfare un bisogno individuale. È un nuovo commercio internazionale, di organizzazioni complesse e criminali capaci di produrre enormi guadagni,  tutto costruito sulla pelle delle donne in condizione di povertà, sui loro corpi fertili: ovociti che si comprano e si vendono su cataloghi, donne trattate come pezzi di ricambio in un mercato planetario.
Non c’entrano niente scelte personali, che non sono in discussione, come giustamente hanno ricordato femministe da tanti paesi diversi che si sono trovate ieri a Parigi proprio per chiedere che questa pratica diventi reato universale, che sia perseguita ovunque. Qua siamo davanti a un mercato di donne e bambini, una compravendita vera e propria, con tanto di contratti vessatori nei confronti delle madri surrogate, e con i neonati che, come ogni merce che si rispetti, vengono pure rifiutati se “difettosi” da chi li ha commissionati, se non rispondono alle richieste di chi ha pagato per ottenere un bambino in cambio di denaro. È il mercato che si impossessa della vita delle persone, è la forza del più ricco esercitata in danno del più povero, è la frantumazione di ogni etica.»
Nello scrivere di ultraprostituzione, la Lorenzin è convinta che, senza ipocrisia vada denunciato «ogni tentativo di regolamentazione che, in un regime di negoziazione del prezzo della gestazione e della vita stessa della mamma e del bambino, sarebbe illusoria.»
Il Ministro, rivolgendosi alle donne in Parlamento, ha chiesto aprire una discussione, che sia «franca e senza ipocrisie, sull’adozione da parte delle coppie dello stesso sesso del Ddl Cirinnà, che si traduce automaticamente nella legittimazione dell’utero in affitto e dell’eterologa. Tutto questo non ha nulla a che fare con il riconoscimento, giusto per me, delle unioni civili e del rispetto per le coppie omosessuali. In gioco ci sono i diritti dei bambini che ancora devono nascere ad avere una madre e un padre, e i diritti delle donne che in questo nostro tempo impazzito sembrano essere regrediti perché evidentemente abbiamo dimenticato le battaglie delle nostre madri. Questa è una frontiera tra tutte noi del mondo occidentale, privilegiate, istruite, ricche, e tutte le altre, costrette a subire abusi di ogni genere, private di diritti civili e istruzione, ridotte a schiave e oggi trattate come mere fattrici di organi e bambini da vendere sul mercato.»
Per la Lorenzin «la preoccupazione  deve focalizzarsi sui bambini che già ci sono e che hanno diritto a ogni tutela, al di là di come sono stati concepiti. Ma se il tema è questo, e solo questo – conclude la lettera – la soluzione noi donne di buon senso la troveremo senza fare entrare dalla finestra quello che giustamente abbiamo sempre detto di volere tenere fuori dalla porta. Non confondiamo le unioni civili con la stepchild adoption.»

In ricordo di un risparmio perduto

UNA FIDUCIA da RECUPERARE ___________di  Elena BIAGIONI *

La crisi di alcuni istituti di credito non è una novità per il nostro paese. Di nuovo c’è da considerare la direttiva dell’Unione  Europea 2014 / 50 / UE che vieta allo Stato di intervenire al salvataggio; in ottemperanza a questa sono stati approvati i DL n 180 e 181 del 2015 per fornire alla Banca d’Italia gli strumenti atti ad evitare la liquidazione delle banche in crisi e garantire quindi servizi essenziali come la salvaguardia dei depositi, i posti di lavoro dei dipendenti ed i pagamenti.

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L’ITALIA SOTTINTESA

Vigili urbani a dirigere il traffico, domenica 24 gennaio alle ore 10 antimeridiane, sulla via Cassia, gremita nei suoi due lati di gente d’ogni età, i più in divisa. Vigili affannati a proteggere moltissime persone variopinte e molte divise con la penna o le penne sul copricapo, a far cenni ai colleghi piccoli per la lontananza a nord o a sud del loro punto, per permettere l’afflusso che si è sciolto nel consueto costume da messa domenicale di uomini e donne che non cessavano di occupare aiuole e vialetti del giardino-monumento ai caduti dell’ARMIR, in ricordo ad un eroismo che sui libri di storia attuali appare solo in trafiletto, come cosa della quale ci si vergogna.

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Sicurezza delle frontiere e migranti sono i temi centrali su cui è chiamata a riflettere l’EU

 Il tema della Sicurezza delle frontiere e migrazioni è stato al centro dell’incontro organizzato dalla Commissione europea – Rappresentanza in Italia, in occasione della pubblicazione del volume “L’idée d’Europe. L’identitè solidaire en question” e ospitato a Roma presso “Spazio Europa” di via IV Novembre. Di sfide da affrontare per giungere ad un’Europa che sia realmente unita ha parlato, Sandro Gozi, Sottosegretario agli Affari Esteri della presidenza del Consiglio. Nel ricordare che “l’Italia ha avuto grandi ispiratori, che hanno per primi dato il via al federalismo europeo, ma molto pochi interlocutori”, Gozi ha indicato ciò che il Paese può e deve fare: «È finito – ha detto – il tempo del solo dialogo, ora vogliamo e dobbiamo dare il nostro contributo per far ritrovare una nuova ispirazione all’Europa, che deve uscire dalla gabbia di finto umanismo da cui è stata vincolata per troppo tempo.» Secondo il Sottosegretario, per rilanciare l’Europa è necessario riappropriarsi degli obiettivi politici e degli impegni giuridici, cioè, il diritto alla solidarietà e il tema dei valori fondamentali, stando attenti ai veri nemici dell’Europa. Ostili sono coloro che, a detta di Gozi, «mirano solo ad un’Unione politica, vogliono chiudere le frontiere, alimentano la paura del diverso, concetto, questo, che sembra troppo lontano dall’identità europea di cui si parla anche nel volume “L’idée d’Europe. L’identitè solidaire en question”.» Ciò che deve motivare il governo italiano a voltare pagina e dare corpo all’agenda sociale europea è da ricercarsi nel clima diffuso di indifferenza nei confronti dell’Europa, un sentimento di eurodelusione particolarmente in crescita nel nostro paese. «L’Europa – ha sottolineato Gozi – deve parlare ai cittadini, ai quali occorre far capire il senso e le positività dello stare insieme. Se vogliamo esser all’altezza degli ispiratori della Carta di Roma, dobbiamo iniziare a costruire realmente un sistema di asilo politico comune,che deve andare di pari passo alle frontiere esterne: su questo anche l’Italia si gioca la credibilità. Contemporaneamente, con senso di lungimiranza, dobbiamo rilanciare in maniera più ampia il progetto politico europeo.» L’Europa, è risaputo, non ha tempo e occorre lavorare adesso per arrivare preparati al 2017. Il governo italiano è già da tempo impegnato per rilanciare l’integrazione europea che è per il Sottosegretario Gozi «l’unico modo per ritornare alla solidarietà e ritrovare il senso di identità europea, che in questi anni di austerità abbiamo in buona parte perso.»
Il tema della solidarietà , non chiama a riflettere solo l’Europa, ma tocca le singole coscienze. A dichiararlo è stato Alberto Sciumè, dell’Università di Brescia. «Nella traiettoria europea stiamo acquisendo la consapevolezza che l’Ue non solo non deve sfaldarsi ma deve ri-saldarsi  per affrontare temi cruciali che solo in ambito di collaborazione e solidarietà può superare.»
È stato però Cosimo Risi, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ad offrire un quadro chiaro della situazione europea: «La politica interna e quella estera sono la stessa cosa soprattutto in era di globalizzazione e la loro interazione è così forte che non sono scindibili. Allo stesso modo – ha concluso Risi – l’instabilità internazionale si riflette su quella interna e, in egual modo, la dimensione esterna diventa rilevante e incide sul panorama europeo.»
Il progetto “L’idea di Europa” che ha portato alla pubblicazione del volume “L’idée d’Europe. L’identité solidaire en question” e all’organizzazione del convegno su Sicurezza delle frontiere e migrazioni, è frutto della positiva collaborazione tra le Università di Ginevra (Global Studies Institute) e di Brescia (Dipartimento di Giurisprudenza), con la partecipazione della Fondation Jean Monnet (FJM) di Losanna. Lo studio rivela il grande potenziale di collaborazione tra gli attori sul tema portante dell’identità solidale europea. La crisi migratoria, le minacce del DAESH in Libia e altrove e le difficoltà dell’Eurozona spingono l’UE a interrogarsi sui propri fondamenti e in particolare sulla natura umanistica e solidale del progetto europeo.
Seppur interessante, la conclusione de dibattito, moderato dal curatore del volume, Federico Romanelli e arricchito dagli interventi di Emilio Dalmonte (Rappresentanza Commissione UE in Italia), Giancarlo Kessler (Ambasciatore di Svizzera in Italia), Nicolas Levrat (Università di Ginevra) e Paolo Quercia (Center for Near Abroad Strategic Studies), non ha però portato ad altro che ad analizzare la realtà e ipotizzare azioni che possano portare alla concretizzazione degli Stati Uniti d’Europa. Incontri a parte, la vera partita è quella che si sta giocando a livello europeo, che vede prevalere ancora troppo i nazionalismi dei singoli governi a scapito dell’unità europea ed un’azione comune su sicurezza delle frontiere ed emergenza migranti.

 

A Bruxelles per il resoconto del rapporto lavoro e sviluppi Sociali in Europa nel 2015

Si svolgerà a Bruxelles il 21 Gennaio 2016 la conferenza della Commissione Europea #ESDE2015, organizzata per presentare il resoconto del rapporto lavoro e  sviluppi sociali in Europa nel 2015.
Aperto dal Commissario Marianne Thyssen, l’evento sarà caratterizzato da panel sullo sviluppo delle competenze e il ruolo della mobilità e della migrazione, sul ruolo della protezione sociale nella promozione dell’occupazione e sulla lotta contro disoccupazione di lunga durata, oltre che su lavoro autonomo e imprenditorialità e il ruolo del dialogo sociale .
L’evento potrà esser seguito tramite webstreamed di cui si comunicherà il link, previa registrazione

https://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=88&eventsId=1082&furtherEvents=yes

23-1-2016 a Firenze: Identità Migranti

Gli attivisti ed il gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Toscana organizzano nel palazzo della Regione un Convegno dal titolo ” Identità Migranti” in via Cavour 04 per il giorno 23 Gennaio alle ore 9,45 presso la Sala Gonfalone .

Quello che viene proposto è una fotografia sulla realtà che ci circonda, attorno a noi abbiamo “un continente in movimento” che non si argina con i muri ma che arriva e in maniera prepotente ci pone davanti alla nostra inadeguatezza nella comprensione e nella gestione di questo fenomeno. In Italia fino ad ora è mancata un riflessione sul tema che non oscillasse fra la lacrima ed il becero populismo.

Con questo convegno vogliamo iniziare una analisi imparziale e fattiva per dare risposte ai cittadini.

Il Mondo che cammina cambia il Mondo, diventa anche tu parte attiva di questo cambiamento non subirlo

Appuntamento Meetup: https://www.meetup.com/it-IT/MeetupToscana/events/228150383/

Attivisti Movimento 5 Stelle

Chiara Bartalini , Manuela Bellandi , Marco Farratini , Manrico Micheletti , Laura Rocci ,Giancarlo Zanessi , Nicola Zeloni

Gianfranco Maria Chiti da servitore della Patria a soldato di Dio

Uomo di fede, soldato modello, educatore eccezionale e servitore di Dio. Questo era il Generale Padre Gianfranco Maria Chiti, esempio di vita militare e spirituale in una società, quella che tenta di definirsi europea, che sembra aver perso i valori fondanti quali l’amor patrio e il rispetto verso la vita.
Un uomo coerente, giusto sino alla fine, semplice e preciso, aperto agli altri e all’ascolto, amante della vita e fedele alla propria missione tanto nell’amare il Creatore, quanto la propria patria. Una vita, racchiusa in un libro “Gianfranco Chiti granatiere e francescano” edito da Borgia e scritto a più mani da chi, direttamente lo ha conosciuto e ha voluto farsi testimone di una storia di vita personale che si intreccia con la Santità di un missionario del Signore.
Ogni capitolo è affidato ad una “penna”, a partire dall’introduzione di Michele Corrado, che letteralmente “fa parlare” il Generale Chiti; dall’Ave Maria iniziale alle ultime parole dell’introduzione: un saluto, mai un addio, perché forse mai potrà esser cancellato il ricordo di un missionario carismatico tanto con la divisa, quanto con il saio.
Ancora meglio si comprende la maturazione spirituale dell’Uomo Chiti, attraverso la ricostruzione biografica fornita dallo storico Rinaldo Cordovani. Sfumature e dettagli del proprio curriculum militare che aiutano il lettore a conoscere la personalità di Chiti, la sua voglia di azione, il suo altruismo e la profonda umanità. Ogni momento della sua vita può esser rivisto e letto sotto la luce di quell’idealismo che lo ha spronato senza mai fargli perder di vista il valore Uomo. Una sensibilità e una capacità di arrivare al cuore dei suoi interlocutori, siano stati essi militari o fedeli, derivante dal bagaglio di esperienze fatte sul campo di guerra. Dall’uccisione dei suoi uomini e amici durante la Campagna di Russia, anni in cui era già al comando di una Compagnia di Granatieri di Sardegna del 3°regimento, alla prigionia, fino alle atrocità che dovette testimoniare durante gli anni di servizio.
Esperienze che lo aiutarono ad affinare quella capacità, quasi divinatoria di comprendere l’animo umano. Si legge che nessun granatiere voleva trovarsi al suo cospetto, non tanto per la punizione che avrebbe subito, quanto per le lacrime che avrebbe versato, nel trovarsi di fronte ad un uomo comprensivo, portato a far emergere le mancanze commesse piuttosto che punire con la violenza.
Le caratteristiche umane, professionali, militari e religiose del Generale Padre, sono rafforzate anche dai ricordi messi nero su bianco da Giancarlo Fiorini dalle quali emerge una ricostruzione del percorso umano e teologale del Chiti, dove la vita costituisce una testimonianza che Gesù è risorto e vivente in noi e quando si sperimenta la sua presenza si ha la capacità di perdonare e perdonarsi, aprirsi a se stessi e agli altri, spogliarsi e rinunciare veramente a tutto, facendosi strumento del percorso divino.
A Ubaldo Terrinoni invece il compito di riflettere sulla figura di Chiti come convertitore, colui che apportò molti cambiamenti a partire da sé. Basti pensare al passaggio dalla divisa militare al saio di cappuccino.
255 pagine che raccontano e presentano Gianfranco Chiti, uomo nato e morto interiormente libero, non attaccato a nulla e nessuno, convinto che «Solo Dio riempie il cuore dell’uomo». Per questo non riservava nulla per sé, ma destinò la sua pensione ai clochard di Orvieto e ai lebbrosi di Ambanja in Madagascar.
Morto da uomo libero, il Generale Padre Chiti dimostrò due cose sulle quali ognuno di noi è chiamato a riflettere. La prima è l’esperienza di dolore provata durante la guerra che invece di imbestialirlo, lo umanizzò, facendogli maturare la convinzione che la figura del soldato fosse paragonabile a quella di Cristo. La seconda, è la sua vita da missionario che porta a comprendere come la povertà non sia una croce, intesa come condanna o punizione. Vivere senza nulla porta infatti il povero a farsi dono al prossimo per amore e non per interesse!

27 miliardi in borse di studio a portata di click per studiare in Europa

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È il caso di dirlo: ce n’è per tutti e trovare quella adatta al proprio curriculum scolastico è ancora più semplice e sempre più 2.0, grazie a EFG-European Funding Guide. Si tratta di borse di studio disponibili in Europa, per l’esattezza circa 12.320 per un valore complessivo di 27 miliardi di euro. Un progetto lungimirante che prende spunto da quello già esistente, una piattaforma creata e messa online sempre dal partner Ashoka per mettere in rete tutte le borse di studio disponibili in Germania per studenti tedeschi (www.myStipendium.de).
L’idea di creare un portale anche per gli studenti europei è nata dai risultati di alcuni sondaggi e ricerche dalle quali è emerso che due terzi degli universitari non ha mai fatto domanda di borsa, spesso perché ignora le opportunità messe a disposizione nell’ambito dei programmi per sovvenzionare e finanziare i propri studi in Europa. Molti altri pensano, sbagliando, che una borsa di studio sia basata solo su merito o reddito, o che sono poche rispetto al numero complessivo dei richiedenti. EFG-European Funding Guide, cerca di fare principalmente informazione e far incontrare in modo produttivo domanda e offerta: chi cerca un aiuto economico per studiare e chi lo offre. Un sito completo, intuitivo e di facile comprensione adatto anche agli utenti meno esperti. Oltre ad una sezione dedicata all’elenco delle opportunità e borse di studio- sempre aggiornata- è prevista anche una sezione dedicata all’informazione e ai consigli utili per chi si accinge a fare domanda, nella quale si trovano molti consigli utili su come cercare, cosa cercare, quali errori evitare durante la domanda e come inviare e compilare l’application. Inoltre è presente una sezione dedicata agli special needs: per chi ha una disabilità o un figlio a carico.
È proprio il caso di dire che la formazione e la specializzazione sono due delle poche cose veramente europee, in cui non esistono nazionalismi.

Unioni civili ? la solita Italia ….

È tutta questione di … unione 

Raramente sono in accordo con le esternazioni della Presidente della Camera dei Deputati, ma in questo caso sì, decisamente.

Premetto che personalmente non condivido le possibili forme di adozione da parte di coppie dello stesso sesso, a meno che non si verifichi la situazione in cui uno dei membri della coppia abbia già un figlio frutto di una relazione precedente. In questo ultimo caso, mi sembra legittimo desiderare di educare il proprio figlio e dunque condividere parte della propria esistenza con lui, secondo, ovviamente, le decisioni della magistratura.

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NATALE e SOLSTIZIO

La cosa tristissima è che per entrambi, solo una piccola parte della popolazione di nostra terra li seguono, anche se straordinariamente importanti per la vita, in quanto determinano un rinnovamento sia materiale che spirituale. E’ la riprova che l’adesione alla Natura è ormai rarefatta o perduta, come la Parola Perduta del lato ancora buono e non affaristico della Massoneria.

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Festività natalizie. Dal Ministero della salute consigli per far stare bene i nostri amici animali

La Direzione Generale Sanità Animale e Farmaci Veterinari del Ministero della Salute ha deciso di avviare, proprio nel periodo natalizio, una campagna di sensibilizzazione e di promozione del corretto rapporto uomo-animale. Semplici consigli su come curare e tutelare i nostri amici a quattro zampe soprattutto in un periodo di festa come il natale. Cinque locandine in cui si trova tutto ciò che c’è da sapere a proposito di cura, alimentazione e trasporto. O ancora tutti i pericoli che per gli animali possono nascondersi dietro alle decorazioni natalizie, ai fuochi d’artificio.
Durante i pranzi natalizi, ad esempio, con le famiglie riunite, può capitare, in un slancio d’affetto, di dare ai nostri amici bocconi di cibo non proprio adatti a loro. Oppure, durante i festeggiamenti, di esplodere botti che possono procurargli terribili ed inutili spaventi.