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Zalando compra il Bread & Butter di Berlino

Una boccata d’aria fresca, che arriva dopo un periodo travagliato per la manifestazione Bread & Butter, la fiera berlinese dedicata ai brand streetwear, grazie ad un nuovo investitore: Zalando. La prossima edizione della fiera, prevista a luglio, si svolgerà come pianificato mentre la prima firmata Zalando sarà nel 2016.

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Fashion Pills: Tacco 12

Stiletto Academy creata da Veronica Benini, architetto e autrice del best seller ‘Tacco12’ (Sperling&Kupfer) ha organizzato per domani, 13 giugno, a Milano, una caccia al tesoro sui tacchi.
L’appuntamento è in piazza Gae Aulenti dove le partecipanti inizieranno la gara, prima, con una fase di riscaldamento di caviglie, gambe e corpo, senza e con i tacchi, seguita poi da delle stiletto tips per la camminata col tacco 12 sul selciato milanese.

Shanghai Welcomes Italian Fashion

Shangtex, Gruppo leader nel settore tessile cinese con alle spalle una storia di oltre 130 anni, ha organizzato a Milano il convegno “Shanghai Welcomes Italian Fashion” nell’ambito del pomeriggio di incontri istituzionali organizzato dai Comuni e dalle Camere di Commercio per celebrare le molte affinità fra le due città di Milano e Shanghai.

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Baku la Dubai del Caucaso

Si accenderanno domani 12 giugno, i riflettori su quella che qualcuno definisce già la “Dubai del Caucaso”. Baku è entrata nel mirino dei marchi del lusso: le riserve di gas e petrolio dell’Azerbaijan, di cui è la capitale, consentono notevoli disponibilità finanziarie per buona parte dei suoi due milioni di abitanti.

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Luxury Summit 2015: made in Italy, reshoring e internet

Presente e futuro del lusso «made in Italy», le sfide dell’innovazione digitale, le opportunità e le complessità del reshoring sono al centro del Luxury Summit 2015, organizzato per il settimo anno consecutivo dal Sole 24 Ore nella sede milanese del gruppo, in via Monte Rosa 91. Un evento che per la prima volta sarà distribuito in due mattinate, il 10 e l’11 giugno, alle quali si potrà assistere gratuitamente, previa registrazione all’indirizzo https://eventi.ilsole24ore.com/luxury-2015

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Fendi festeggia i 50 anni con Karl Lagerfeld

Fendi ha scelto Cannes per celebrare le sue nozze d’oro con Karl Lagerfeld. Dal 1965, infatti, lo stilista tedesco disegna la collezione di prêt-à-porter donna della casa di moda romana di proprietà del gruppo LVMH.

Per festeggiare degnamente l’avvenimento, è stato lanciato un libro dedicato allo stilista ed a questa storica collaborazione. Il prezioso volume è stato presentato in occasione dell’inaugurazione del nuovo store Fendi sulla Croisette di Cannes. Si tratta di un cofanetto che contiene un libro e un DVD. Edito da Steidl, è disponibile nelle boutique Fendi e in una selezione di librerie top del mondo al prezzo di 100 euro.


La nuova boutique di Fendi a Cannes 

L’opera è costruita attorno a 50 domande poste allo stilista ed è accompagnata da una selezione di 200 disegni e schizzi di vestiti tra i più rappresentativi delle collezioni Fendi di questi ultimi 50 anni. L’immagine finale è un ritratto di Karl Lagerfeld costituito, come un mosaico, da più di 50.000 disegni firmati dallo stilista tedesco.

articolo di Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli) via fashionmag

Canadian Fair Trade Network e l’etichetta che “non racconta tutta la storia”

Un’etichetta che non si limita a riportare la dicitura “100% cotone”, ma che racconta anche la storia degli operai che in Bangladesh, Cambogia e Sierra Leone lavorano duramente in fabbriche dove non sempre i loro diritti vengono rispettati. È la provocatoria iniziativa di Canadian Fair Trade Network con la campagna “L’etichetta non racconta tutta la storia”. 

L’obiettivo è di accendere i riflettori sui temi della produzione e fabbricazione dei tessuti sensibilizzando i consumatori sulla provenienza non solo limitandosi a indicare nell’etichetta qual è la sua composizione del capo stesso, ma anche aggiungendo tutta la storia di chi quel capo lo ha realizzato.

C’è la maglia “Made in Sierra Leone by Tejan”, operaio che si è ammalato, lavorando per anni senza nessun tipo di protezione, e la diagnosi è stata di avvelenamento da pesticidi. C’è il capo “Made in Cambodia da Behnly”, giovane operaio di nove anni che si sveglia ogni giorno alle 5 del mattino per raggiungere la fabbrica dove lavora tutto il giorno in uno stanzone caldissimo e senza aria condizionata, immerso nella polvere, per guadagnare meno di un dollaro al giorno.

L’industria dell’abbigliamento rappresenta la più redditizia voce nell’esportazione della Cambogia, ma i lavoratori del settore lavorano per lo più sei giorni a settimana per arrivare a guadagnare circa 100 dollari al mese (dati Clean Clothes Campaign).

Non va meglio in Bangladesh dove, secondo i dati Oxfam, un salario minimo è di 68 dollari al mese. Qui, il tema delle condizioni dei lavoratori nelle fabbriche di abbigliamento è venuto alla ribalta in seguito al crollo dell’edificio Rana Plaza a Dhaka, il 24 aprile del 2013, una tragedia che ha provocato la morte di 1.129 persone.

Per questo ogni etichetta, realizzata per la campagna di sensibilizzazione, oltre alla storia dei lavoratori comprende anche questo messaggio: “È tempo di cambiare. Un acquisto equo e solidale assicura che i lavoratori siano stati compensati in modo equo e non esposti a condizioni di lavoro non sicure”.

articolo via fashionmag

India: boom del retail

Il mercato indiano dovrebbe valere 1.000 miliardi di euro nel 2020, contro i 493 miliardi di oggi. Progressione che sarà permessa soprattutto dall’esplosione delle vendite online, che saranno portate a crescere di almeno 100 miliardi in cinque anni.

Tale valutazione, effettuata dalla Confederazione delle Industrie Indiane (Confederation of Indian Industry), è da confrontare in prospettiva con studi precedenti che stimano che il mercato locale dell’abbigliamento e del tessile raggiungerà i 126 miliardi di euro (141 miliardi di dollari) di valore nel 2021. Valutato oggi circa 60 miliardi di dollari, il mercato interno indiano del tessile-abbigliamento arriverebbe allora a costituire il maggiore mercato del mondo dietro alla Cina.

Una progressione che non è sfuggita alle grandi catene, che in successione hanno annunciato o accelerato la loro introduzione sul mercato indiano. Zara ha cominciato a distribuirvisi nel 2010. H&M ha invece annunciato il suo approdo nel subcontinente per quest’anno, dopo un primo rinvio, sincronizzando involontariamente il proprio arrivo con quello dello statunitense Gap.

 

articolo di Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli) via fashionmag

75 anni e tanti auguri alla calze di nylon

Furono immesse sul mercato il 15 maggio del 1940, quando la Germania era in piena guerra ed inizialmente costavano come il mensile di un’impiegata

Il compleanno delle calze di nylon

A che deve la Germania lo straordinario boom del dopoguerra? Al Maggiolino della Volkswagen, ai suoi televisori e lavatrici, alle macchine utensili? Non solo. Anche a una piccola invenzione che, a suo modo, ha rivoluzionato la nostra vita. Le calze di nylon, o perlon, vendute a milioni in tutto il mondo. 

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Fashion Pills: Tiffany nuovo apertura a Roma

Tiffany & Co. annuncia una nuova apertura nella capitale prevista per il prossimo autunno. La nuova boutique sarà in Via Condotti 55 in un grande spazio, distribuito su due piani di 365 mq, che offrirà ai visitatori di tutto il mondo, l’offerta di alta gioielleria e tradizione della maison.

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Kering denuncia Alibaba

Il gruppo del lusso francese Kering ha fatto causa al gigante cinese del commercio online Alibaba accusandolo di promuovere attivamente sulle sue piattaforme la vendita di prodotti falsi. L’azione legale è stata presentata alla corte federale di Manhattan e depositata la settimana scorsa; una denuncia in cui si accusa il gruppo cinese di lasciar proliferare intenzionalmente la commercializzazione di prodotti falsi, di incoraggiarla e di trarne vantaggio, non solamente in Cina, ma anche all’estero, secondo i media ufficiali cinesi. Alibaba giudica infondata la denuncia di Kering, respingendo tutte le accuse e mettendo in evidenza i suoi sforzi per ridurre la distribuzione di prodotti contraffatti sui suoi siti.

“Sfortunatamente, Kering ha scelto di impegnarsi in una procedura giudiziaria che costa molte energie, invece di puntare a una collaborazione proficua tra noi” – ha affermato un portavoce di Alibaba in una dichiarazione inviata all’agenzia di stampa francese AFP -“Crediamo che questa denuncia non abbia alcun fondamento e la combatteremo con forza”.

Alibaba, con la sua piattaforma Taobao, domina circa il 90% del mercato degli scambi individuali di beni da privato a privato sull’Internet cinese, mentre la sua piattaforma Tmall controlla da sola la metà delle transazioni online tra professionisti e privati. Kering nel luglio del 2014 aveva già presentato una denuncia contro Alibaba, ma aveva abbandonato la procedura dopo che è stato trovato un accordo fra le parti per lavorare di concerto nella lotta alla contraffazione.

fonte fashionmag

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L’eleganza del cibo

Una grande mostra per celebrare a Roma il connubio perfetto tra la nutrizione, tema dominante dell’EXPO 2015 di Milano, e la creatività Made in Italy. “L’eleganza del cibo. Tales about food and fashion”, promossa dall’ Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dalla Regione Lazio, da Unindustria – Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti Viterbo, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di EXPO Milano 2015 e con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, sarà ospitata da martedì 19 Maggio a domenica 1 Novembre presso i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, un sito archeologico di rara bellezza, prestigioso per storia e per eleganza architettonica, scelto per raccontare la contaminazione tra le culture della moda e della nutrizione, due aspetti del patrimonio nazionale tra i più apprezzati e conosciuti al mondo.

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The True Cost

The True Cost è il rivoluzionario documentario di Andrew Morgan che svela il vero costo degli abiti che indossiamo, le storie delle persone che li producono e l’impatto dell’industria della moda sul nostro mondo. 

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Shopping nell’emiro

Una città di 9 milioni di abitanti vale per l’export italiano tanto quanto l’intero Giappone. Il Pil cresce del 4%, ma i consumi di made in Italy volano del 12%. Con lo scoppio della crisi russa, le strategie per la crescita dei brand di lusso virano su due enormi mercati, Stati Uniti e Far East, e su una “piccola” città.

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Niente crisi per gli hotel a 5 stelle

La quota luxury del turismo internazionale in Italia è salita dal 17,2% del 2005 al 20,8% nel 2013. Esperienze speciali e servizi personalizzati sono i veri plus. Il viaggiatore di lusso, quello che può permettersi il meglio del meglio dell’offerta, non conosce crisi. A rivelarlo è stato il report “Viaggio nel Turismo di Lusso Made in Italy”, di Think with Bit, Osservatorio di Bit 2015, la manifestazione milanese che ogni anno raccoglie intorno a sé gli operatori turistici di tutto il mondo.

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Fashion Pills: all’asta il diamante della nipote di Napoleone

Un diamante rosa di 8,72 carati, appartenuto alla nipote di Napoleone, sarà messo all’asta il 12 maggio a Ginevra da Sotheby’s. Secondo l’Istituto americano di Gemmologia, lo storico gioiello avrebbe fatto parte della collezione della Principessa Matilde Bonaparte. La pietra preziosa molto rarà sarà valutata tra i 14 e i 18 milioni di dollari.

OroArezzo

Sul fronte della creatività e della tecnologia ha dimostrato nel tempo di saper mantenere il primato mondiale. Sul fronte della competitività internazionale, l’industria italiana della gioielleria e oreficeria prova a ingranare la quinta, per lasciarsi alle spalle le delusioni di fine 2014 arrivate soprattutto dagli Emirati Arabi (primo mercato di sbocco l’anno scorso, con 1,2 miliardi di euro in calo del 3,3%), compensate solo in parte dal boom di Hong Kong (+120% a 650 milioni di euro) e dal buon andamento degli Stati Uniti. 

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Max Mara ed il Whitney Museum

Max Mara insieme al Whitney Museum per inaugurare, questa sera 24 aprile, la nuova location del museo nel Meatpacking District di New York, progettata da Renzo Piano Building Workshop, che ha collaborato con la griffe italiana anche alla realizzazione di una nuova borsa, la Whitney Bag.

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