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Marino Ignazio… professione “Sindaco U.S.A. & Jet”

Newsletter 217 del 9. ottobre 2015

Amici,
Ci avevamo visto lungo. Ricordate la grande manifestazione #sgomma dello scorso 8 novembre? Avevamo urlato con migliaia di firme “Via Marino da Roma”, indicando il 2015 come ultimo anno del sindaco più incapace della storia alla guida del Campidoglio. Per questo voglio dedicare questa grande sensazione di liberazione a tutti Noi che ci abbiamo creduto, anche quando tutto sembrava finito e Alfano&Renzi avevano condannato i romani a tenersi lo “strazio Gnnazio” fino al 2018 e Marino annunciava di voler rimanere fino al 2023.

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Il Messaggero: un’intervista di “cortesia” al Sindaco di Roma

Nell’ INTERVISTA al SINDACO IGNAZIO MARINO ….. Tentativi di salvataggio da un naufragio istituzionale

FABIO ROSSI ha intervistato per la testata “IL MESSAGGERO” martedì 22 settembre  il Primo Cittadino di una Capitale martoriata da governi inappropriati. L’intervista è blanda ed affronta i guasti attribuiti all’attuale amministrazione con mano leggera, limitandosi a due argomenti ormai dibattuti, quali i viaggi del Primo Cittadino e la questione annosa sulle condizioni riprovevoli della Capitale. Si fa notare (con tanto di cappello per l’eleganza con cui Fabio Rossi si limita  – non ad intervistare – ma semplicemente a ridursi a portavoce) che l’augusto Primo Cittadino risponde sempre – come usa fin dalla data della sua elezione – con il “tempo futuro” su problemi urgenti che costituiscono una piaga vergognosa per la Capitale di una nazione europea.

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ROMA, tra Mafia, Alluvioni, Fogne & Fascisti

“MARINEIDI IGNAZZZIANE” … o … “IGNAZZZERIE MARINARE”  ? ?

Il “Nostro (?) Sindaco” – ritornato (purtroppo) a Roma nella mattinata di venerdì 4 settembre  dalle sue faraoniche vacanze11  Amerikan-Karaibihe – nello stesso pomeriggio ha effettuato la sua prima “comparsata ufficiale” partecipando alla manifestazione promossa dal P.D. Romano innanzi alla Chiesa di Don Bosco, ove il 20 agosto erano statti celebrati i maestosi funerali di Vittorio Casamonica, Padre – Padrino e Boss dell’omonimo CLAN 2.    Nel corso di un brillante comizietto, non è dato sapere se improvvisato o forse lungamente preparato e meditato, il “Nostro” ha sentenziato che “come da Roma sono stati cacciati i fascisti, ora verrà cacciata la Mafia!

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CAOS & Illegalità nel settore del Turismo

A Roma dilaga il turismo illegale  –  dall’albergo, alla bancarella, alle guide

Circa 5.000 strutture ricettive illegali che offrono oltre 25.000 posti letto non autorizzati, oltre 35.000 milioni di tassa di soggiorno sottratti ogni anno alle casse del Comune e oltre 200 milioni di evasione fiscale. Il turismo illegale a Roma è una vera e propria piaga che colpisce pesantemente l’erario ma anche le imprese oneste, quelle che lavorano nella legalità e nel rispetto delle regole. Ma il ‘fatturato in nero’ del turismo romano non è composto solo da finti bed & breakfast: ci sono gli ‘adescatori’ che vendono tour ‘salta-la-fila’ per il Colosseo e il Vaticano, in così gran numero da creare un danno di immagine alla Capitale, guide straniere ‘temporanee’ senza competenze che invece imperversano stabilmente per la città e nei musei; ci sono i ‘tassinari’ non autorizzati che senza tassametro portano in giro turisti spesso ignari di viaggiare illegalmente, e ci sono anche i venditori di strada che senza licenza smerciano souvenir e ricordi di ogni genere della Città Eterna.

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Rose Rosse per un Boss

Rose rosse per te – (Cecco d’Ascoli)

 Una pioggia di rose che scende da un elicottero, una carrozza con fregi dorati, tirata da cavalli neri, un’accoppiata di modernità tecnologica e barocchismo di cattivo gusto per celebrare non un matrimonio ma una morte, quella di Vittorio Casamonica, capofamiglia d’una delle cosche più potenti di Roma. Ed una folla enorme accompagna il compianto in una chiesa fastosamente addobbata. Par di sognare, eppure è accaduto in un quartiere romano, con ostentazione e sovrano disprezzo degli altri, con l’alterigia del potere alternativo, quello che ruba, prostituisce, droga ed uccide, collude con i politici e traffica in nero.

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Le Esequie del “Patriarca”

Le  “Esequie del  Patriarca”  &  la Trilogia delle Tre Scimmiette

Quanto avvenuto durante il “Funerale del Patriarca” è solamente una delle ultime scene (per ora!) di una fiction reale che da vari decenni narra avvenimenti sviluppatisi all’ombra del Colosseo e del Vaticano – ove sia nei “Palazzi”, sia nelle Piazze di questa nostra Città – avvengono fatti, misfatti o semplicemente episodi sconcertanti, così da tutti conosciuti, che risultano invece essere sempre stranamente ignorati o sottovalutati dalle Autorità e dalle Istituzioni, sia laiche, sia ecclesiastiche.  A questo punto ….. quali episodi si dovrebbero esaminare con maggior attenzione ?

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Le Ultime Esequie per “IL PADRINO” …. e note a margine

 Comunicato Stampa di Adriano Tilgher per il “Fronte Nazionale”

FUNERALE  CASAMONICA:  SINDACO & PREFETTO CONNIVENTI CON I CRIMINALI

“Il sindaco non sapeva nulla; il questore non sapeva nulla; il prefetto non sapeva nulla.  Tutti, a Roma, ignoravano che si sarebbe celebrato un funerale in stile mafioso alla chiesa di Don Bosco, eppure c’erano tv, radio e giornali.  Delle due l’una: o la sicurezza di Roma è affidata a incapaci, che dunque vanno rimossi immediatamente, o questi signori predicano bene e razzolano male.

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Vi(v)a Marino I

Sembrerebbe proprio che le polemiche nei confronti del Sindaco di Roma Ignazio Marino, ribattezzato dagli “affecionados” il Sindaco marziano, non finiscano mai; ovunque si vada, con chiunque si parli, il malcontento dilaga come la peste, anzi: si fa virale in senso, neanche troppo metaforico, molto digitale del termine.

Amministrare una città come Roma certo non è facile ma si direbbe proprio che i romani, e non solo loro, siano ormai arrivati al limite della sopportazione.

Inutile stilare una “black list” dei problemi concreti che attanagliano la Città Eterna, per i quali si direbbe che l’attuale giunta comunale sia praticamente stretta con le spalle al muro sotto diversi punti di vista, meglio concentrarsi sul da farsi a partire dalle piccole cose e procedere passo passo verso…il baratro?!

Insomma dopo le polemiche per la trascrizione delle nozze gay, dopo quelle relative gli “zingari”, dopo il degrado e lo stato di abbandono nel quale verserebbe la Capitale, dopo le recenti polemiche sul trasporto pubblico ( in realtà leit motiv a ragione di tante amministrazioni ), dopo l’idea di contrattualizzare i “rovistatori” di cassonetti, dopo aver cambiato il Logo simbolo della città, dopo aver “insultato” una signora nel quartiere popolare per eccellenza di San Lorenzo, dopo le odierne dichiarazioni relative il piano di “privatizzazione” ATAC, insomma dopo tanti altri “dopo” ecco che arriva un ulteriore segno di sfregio, secondo qualcuno, che cambierà per sempre il volto della città e risolverà parzialmente le sue reali difficoltà.

Riceviamo e pubblichiamo quanto segue, ai posteri l’ardua sentenza:

 Omniroma-COMUNE, GHERA (FDI-AN): “INTERROGAZIONE SU CANCELLAZIONE NUMERI ROMANI
(OMNIROMA) Roma, 23 LUG – “Dopo aver stravolto il logo identitario di Roma Capitale con l’orribile e provinciale ‘Rome and You’, adesso Marino taglia i numeri romani dalle targhe stradali, dai documenti e dalle bollette, per cui non avremo più la dicitura IV ma quarto scritto a lettere. L’inclinazione di questo sindaco e della sua giunta a deliberare i provvedimenti più inutili anziché occuparsi della città sta diventando ormai una consuetudine. Peraltro, sembra che Marino abbia quasi un’ossessione verso i simboli e i riferimenti culturali che hanno fatto di Roma la storia e il brand che tutto il mondo conosce. Un conto è semplificare utilizzando il buon senso, altra cosa è cancellare la tradizione e la storia millenaria che appartiene a Roma e ai romani. Presenteremo un’interrogazione a Marino per avere chiarezza sulla scelta intrapresa dall’Amministrazione e per capire se tale folle decisione avrà un costo per i romani, visto che si tratterà di modificare i documenti e la toponomastica della città”. E’ quanto dichiara in una nota Fabrizio Ghera capogruppo di Fdi-An in Campidoglio

“Provi a connettere i due neuroni che ha e a farli funzionare”

Il sindaco arriva, sorride, si fa vedere e in questa Roma derelitta si presenta sempre con la stessa faccia.

Cronache di un marziano a San Lorenzo, tra i vicoli di quel quartiere dove il 19 luglio del ’43 caddero le bombe, le strade dove Pio XII arrivò vestito di bianco alzando le braccia al cielo e quasi pianse.

Che ci fa un sindaco marziano tra quelle case 72 anni dopo? Insulta.

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La decadente bellezza: un cattivo uso degli edifici storici

Piazza Verdi, tra il quartiere Parioli e Pinciano, un maestoso palazzo in stile liberty, quello che ha ospitato per più di 50 anni la sede della Zecca è oggi uno dei tanti luoghi abbandonati. La costruzione dell’edificio, che avrebbe dovuto ospitare la Corte de Conti, è iniziata nel 1914 ma i lavori vennero interrotti due anni dopo e ripresero nel dopoguerra con l’obiettivo di farne la sede degli Uffici Postali. Nel 1925, con un nuovo progetto di adattamento, si decise di trasformare l’immobile a sede della Regia Officina Carta Valori, poi chiamato Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

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Marino game-over

—–Messaggio originale—–
Da: fdelillo@regione.lazio.it [mailto:fdelillo@regione.lazio.it]
Inviato: martedì 30 giugno 2015 18:48
Oggetto: Mobilitazione in Campidoglio – 2 luglio ore 16.45

Cari amici, giovedì 2 luglio parteciperemo alla manifestazione indetta da associazioni e comitati di quartiere a cui ha aderito Alfio Marchini, per chiedere, a gran voce, le dimissioni del sindaco Marino.  Ci ritroveremo alle 16.45 dinanzi la Chiesa di S.Marco (Piazza di S. Marco 52) per poi avviarci, insieme a tutti voi, verso il Campidoglio. Roma ha bisogno di serenità, legalità e soprattutto interventi concreti per superare il degrado e la crisi che la nostra città sta vivendo. Per questo è fondamentale la tua presenza alla mobilitazione di giovedì, per chiedere al peggior sindaco della storia di Roma Capitale di far un passo indietro, per il bene di Roma e dei romani.

Un cordiale saluto – Fabio De Lillo

 

Roma Capitale ….una Città in “Eterna Crisi”

“O.N.S.C.I.  &  “RIVA DESTRA …… MARINO: #GAMEOVER

L’ ONSCI – Osservatorio Nazionale per la Sicurezza dei Cittadini Italiani – presieduto da EDOARDO MARIA ANGHINELLI comunica che i dati in corso di analisi sul Comune di Roma e le segnalazioni che pervengono dai cittadini non lasciano spazio ad interpretazioni. Durante l’ultimo semestre c’è stata una netta impennata di crimini e reati commessi a Roma ai danni dei cittadini e dei turisti. I tagli del Governo alle strutture di Polizia non ha certo influito positivamente.

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Lo vedi… ecco Marino…

 

 

 

 

Alla luce delle ultime dichiarazioni del Sindaco Ignazio Marino riguardo la richiesta a gran voce di sue dimissioni, il primo cittadino ha fermamente risposto ” Resterò fino al 2023…”; motivo e ragione di preoccupazione per i suoi detrattori e quanti ( già, quanti ? ) non hanno in simpatia l’operato della sua amministrazione.

Sui social network le battute e le vignette in merito alle sue affermazioni si sono sprecate, addirittura c’è stato chi è arrivato a definire il primo cittadino un Highlander ( ricordate il famoso film vero? ), ma c’è anche chi come Fratelli d’Italia- AN vuole correre ai ripari promuovendo per la giornata di Giovedì 25 Giugno in Campidoglio un’assemblea che si terrà nella famosa Piazza dalle ore 17 per chiedere fermamente le dimissioni della Giunta Capitolina e del Sindaco prima che Roma Capitale sia commissariata per Mafia dopo i recenti mis- fatti del “mondo di mezzo“.

Nel frattempo il clima si fa rovente ( del resto siamo appena entrati in Estate ) e dalla festa dell’Unità Marino lancia i suoi duri attacchi alla destra romana e a chi “denigrerebbe” il suo lavoro accendendo gli animi degli interessati, in primis il suo predecessore Gianni Alemanno a cui fa eco Giorgia Meloni, non ci credete? Date un’occhiata qui: https://roma.corriere.it/notizie/politica/15_giugno_21/marino-destra-torni-fogne-non-faccio-passi-indietro-8797eb7a-184e-11e5-b9f9-a25699cf5023.shtml

 

tra benedizioni e trasgressioni

A ROMA sabato 13 giugno, un cialtroncello catto-comunista – già esercitante in anni precedenti l’attività di medico-chirurgo, ritornato in Italia dopo una parentesi negli U.S.A. ed ora impegnato politicamente a tempo pieno – ritenendosi il legittimo rappresentante della Città Eterna, ha partecipato al Gay Pride – in prima fila – in tale “evento”, ogni anno sempre più sguaiatamente ripetitivo e rivendicativo di uno strano “orgoglio di casta”.  Accanto al Primo Cittadino (…“Primo”, ma non si sa di che) quasi tutta la Giunta Consiliare (ad eccezione di qualche Assessore – “assente giustificato”!), nonché le rappresentanze dei vari Municipi, a sfilare in un corteo multi-colorato, abbastanza starnazzante, nonché discintamente svestito.

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Ombre sulla Cooperativa “Deposito Locomotive San Lorenzo”

Per 90 soci romani sia allontana il sogno di una casa e quello di riavere i soldi versati

Il 16 dicembre del 2012, il presidente Santino Dei Giudici riceveva l’ambito premio “Maestro dell’Economia” per la capacità, l’impegno e la longevità dimostrate alla guida della cooperativa Deposito Locomotive San Lorenzo. In quell’occasione, nel raccontare la storia della cooperativa, lo stesso presidente sottolineava i risultati ottenuti a partire dal 1964 (data di fondazione) fino a quel momento. Un viaggio che, come dichiarava il presidente, «non si è mai interrotto, puntando diritto ad uno scopo: rispettare gli impegni presi con i soci e consegnare loro un’abitazione.»
Questo fino al 2014, anno in cui inizia forse a vacillare la stabilità tanto elogiata qualche anno prima dal premiato Dei Giudici. Sembra non esser servito a nulla neanche il salvataggio che l’allora presidente della cooperativa “29 Giugno”, Buzzi (ora coinvolto nello scandalo Mafia Capitale), presentava nel corso della sua relazione annuale come «grande altro risultato» raggiunto in piena collaborazione con Legacoop: «il salvataggio, cioè, della cooperativa Deposito Locomotive San Lorenzo, storica cooperativa edilizia aderente a Legacoop, dalla quale abbiamo acquistato – diceva Buzzi ai presenti – 14 appartamenti in zona Case Rosse nel Municipio IV da destinare alle nostre attività assistenziali.»
Nel corso dei quattro anni precedenti all’intervento attuato a favore della Cooperativa, quando, cioè, le cose sembravano andar bene, 90 soci versarono circa 50mila euro, che per molti rappresentavano i risparmi di una vita, nella speranza di poter godere di una casa di proprietà.
Ed è proprio la speranza, l’unica cosa ad esser rimasta ai soci nel 2015. I 14 malcapitati, infatti, si sono trovati, a loro insaputa, senza soldi e senza casa, ed invece di ricevere aggiornamenti sullo stato dei lavori, sono venuti a conoscenza che la cooperativa alla quale appartenevano e nella quale avevano investito i propri risparmi, era stata messa in liquidazione. Azione di liquidazione coatta amministrativa, decretata dal Ministero dello Sviluppo economico e riportata in Gazzetta Ufficiale (n. 73 del 28 marzo 2015), dove viene riscontrata (da analisi della visura camerale aggiornata) una massa debitoria di € 23.638.721,00 ed un patrimonio netto negativo di € -135.906,00.
Ciò che più colpisce, sta nelle righe successive, dove si legge che viene decretata la liquidazione anche in considerazione dell’assolvimento dell’obbligo «di cui all’art. 7 della legge 7 agosto 1990, n. 241, dando (cioè) comunicazione dell’avvio del procedimento a tutti i soggetti interessati e (posto) che il legale rappresentante della società ha comunicato formalmente di non avere alcuna controdeduzione da produrre».
Strano, solo che ad esser ignari di tutto questo fossero proprio i diretti interessati che – ad oggi – non hanno ancora avuto spiegazioni, così come i loro “compagni” di disavventura che, alla stessa Cooperativa, avevano versato una cifra pari a 1milione e 500mila euro per l’acquisto di un appartamento posto su tre piani. Solo alcuni soci della cooperativa Deposito San Lorenzo ricevettero, a luglio del 2014, una raccomandata, l’unica nella storia della Coop, per una riunione straordinaria (anche questa unica nella storia della cooperativa), nella quale si informavano in presenti dei problemi economici della Deposito San Lorenzo, le cui casse risultavano completamente vuote. In quell’occasione i soci vennero tranquillizzati – come dichiara la dr.ssa Laura Tafaro, una delle vittime di questa vicenda. «A luglio – precisa la Tafaro ci informarono della situazione e ci proposero la liquidazione volontaria, prospettataci come soluzione indolore per noi soci, che ci avrebbe permesso di scegliere direttamente il soggetto liquidatore e ricevere indietro tutti i soldi». E mentre gli interessati erano in attesa di novità, avveniva il peggio e cioè la decisione della liquidazione coatta.
«Ci sentiamo presi in giro – afferma amareggiata la Tafaro e soprattutto abbandonati. Come è possibile che nessuno si interessi a tante famiglie che stanno rischiando di perdere i propri soldi e di non avere più casa? Purtroppo nessuno, a livello istituzionale, se ne sta occupando: dal Sindaco al presidente della Regione, sembra che la cosa non tocchi affatto! Per non parlare dei vari presidenti della Legacoop che si sono fin’ora succeduti.»
In questa articolata e oscura vicenda, ci si aspetterebbe che almeno il presidente della Lega delle Cooperative, Mauro Lusetti, scendesse in campo a favore dei soci di una delle sue affiliate (si ricorda che la cooperativa Deposito San Lorenzo fa parte della Legacoop), che invece continuano a non avere risposte.
I malcapitati cittadini, preoccupati ma allo stesso tempo decisi a proseguire, chiedono solo, anche tramite il web (www.truffatidallacooperativa.it), che si faccia chiarezza sul caso, che si affronti seriamente il problema, si restituiscano i soldi ai legittimi proprietari e si individuino i responsabili di quella che sta sempre più assumendo la forma di azione premeditata e organizzata a tavolino a favore di pochi.
Non chiedono molto, i soci della ormai “ex” Cooperativa Deposito Locomotive San Lorenzo, che stanno vivendo da mesi con la paura di aver perso tutto e di esser rimasti solo con l’amaro sogno di una casa di proprietà.

Roberta Spinelli

Expo dell’Oriente

Expo d’Oriente presenterà per la prima volta in Italia la 1° Fiera Internazionale della Cultura Orientale e sarà presentato con un tour di eventi  nelle più importanti città d’Italia per arrivare il 5 il 6 e il 7 giugno nella straordinaria cornice del Laghetto dell’Eur di Roma, in un’ area complessiva di 112.510 mq. Sarà il più grande evento culturale mai visto prima con  aree espositive, spettacoli, convegni, sport musica danza, degustazioni, concorsi e campionati internazionali di arti marziali e mostre fotografiche.

La città di Roma ancora una volta sarà la vetrina internazionale in cui i paesi  dell’oriente mostreranno le loro tradizioni e i loro progressi.

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17 e 18 giugno a Roma: Festa Nazionale Argentina

100 anni della Chiesa Argentina

 18 giugno 1015-2015

Programma

 Presentazione del libro UN PAPA PER AMICO. Con Francesco alla riscoperta del prossimo”. Autore: Andrea Grieco

 Mercoledì 17 Giugno

Partecipazione all’Udienza Generale con il Santo Padre

 Giovedì 18 Giugno

Ore 19:00 Messa di Ringraziamento

Momento in comune

 

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